Sostenibilità

La filiera corta e i prodotti a km 0

Gli alimenti “a Km zero”, definiti anche con il termine più tecnico “a filiera corta”, sono prodotti locali che vengono venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. Questi alimenti hanno in genere un prezzo contenuto dovuto ai ridotti costi di trasporto e di distribuzione, all’assenza di intermediari commerciali, ma anche allo scarso ricarico del venditore che spesso è lo stesso agricoltore o allevatore.

Gli alimenti “a Km zero”, offrono maggiori garanzie di freschezza proprio per l’assenza, o quasi, di trasporto e di passaggio.

Inoltre, con questa scelta di consumo, si valorizza la produzione locale e si recupera il legame con il territorio, imparando a conoscere sapori tipici e tradizioni gastronomiche.

La filiera corta punta a stabilire una relazione diretta fra chi consuma e chi produce attraverso varie modalità: ad esempio consumatori singoli od organizzati nei cosiddetti “gruppi di acquisto” si rivolgono direttamente all’agricoltore e all’allevatore, per acquistare i loro prodotti; oppure, gli stessi produttori possono “aprire” la loro azienda ai consumatori come anche organizzare dei mercati locali, i cosiddetti “farmer markets”.

Acquistare alimenti “a filiera corta” è ormai abbastanza diffuso, soprattutto nelle zone a forte produzione agricola e per particolari prodotti, tra cui sicuramente frutta e verdura. Infatti i prodotti vegetali “locali”, raccolti al momento giusto e subito messi in commercio, garantiscono una maggior freschezza e migliori caratteristiche organolettiche, grazie al breve tempo di trasporto. In questo modo inoltre viene valorizzato il consumo dei prodotti stagionali recuperando così il legame con il ciclo della natura e con la produzione agricola.