Stagionalità e biodiversità

Cos’è la biodiversità

Biodiversità indica la varietà di tutti gli organismi viventi presenti sul pianeta Terra e di tutti i sistemi ambientali nei quali vivono. Esiste una enorme ricchezza naturale che rende ogni ambiente diverso dall’altro: per il paesaggio, per la flora, per la fauna e anche per la cultura di chi vi abita. Tutto questo è il frutto di un’evoluzione dovuta, secoli fa, principalmente al susseguirsi di processi naturali e oggi, sempre di più, all’intervento dell’uomo che ha modificato, a volte in modo irrimediabile, il paesaggio provocando l’estinzione di piante e animali.

Specie animali e vegetali si evolvono in relazione all’ambiente e quindi una maggiore diversità ambientale permette di differenziare il maggior numero di specie, specie che sono in equilibrio fra loro in una relazione complessa in cui, se viene a mancare una specie, tutte le altre ne risentiranno, compreso l’uomo. Per questo la biodiversità è alla base di tutti i meccanismi che regolano i rapporti tra tutti gli esseri viventi così da garantire l’equilibrio dei diversi ecosistemi.

Negli ultimi decenni la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, a causa soprattutto del consumo del suolo che, secondo un rapporto del WWF, “si perde al ritmo di 110 chilometri quadrati all'anno, pari a 30 ettari al giorno, 200 metri quadrati al minuto”. Le zone umide e i boschi di pianura sono stati gli ambienti che hanno subito maggiori danni, ma anche altri sono stati compromessi.

Il sistema agricolo attuale, fortemente intensivo e industrializzato, è considerato una delle principali minacce al mantenimento della biodiversità. Oggi però è possibile conciliare un’agricoltura produttiva con la tutela degli ecosistemi, mantenendo la “diversità” delle molte varietà di animali e piante e valorizzando la complessità e la ricchezza genetica delle colture, per assicurare raccolti migliori e più sicuri e per far fronte al cambiamento climatico.